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Ostinazione, tenacia o semplice accanimento?

Aggiornamento: 3 mar

Quando ha senso mollare l'osso?




Gli antichi sostenevano che sbagliare è umano ma perseverare è diabolico.


Negli ultimi mesi mi sto interroganto molto su quanto sia cambiato il mio lavoro, su come siano cambiati i tempi e soprattutto le modalità e le possibilità di acqusito di moltissime persone, comprese le mie!


Sono mesi che penso quanto abbia senso continuare imperterriti ad inseguire una visione che,spesso, è solo nella propria mente.


Il creativo vive in una specie di bolla e spesso fatica a stare nella realtà,

a volte però è necessario fermarsi e chiedersi : " ha ancora senso fare quello che faccio, sopratutto, nel modo in cui lo faccio?".


Ho sempre pensato che la risposta più giusta fosse : " se fa star bene te e gli altri, sì".

Ora non ne sono così tanto sicura.


Negli ultimi mesi sto assistendo a tantissime chiusure di colleghi che hanno intrappreso nuove strade o che erano talmente provati dalle tante difficoltà, da non farcela più.


Stiamo vivendo un profondo cambiamento sociale e anche io sento la necessità di provare nuove esperienze.

Per questo ho affiancato al lavoro di artigiana quello di consulente.

L'ho fatto anche nell'ottica di produrre meno abiti e provare a far pace con il fatto che, a volte, mi sento responsabile della crisi climatica che stiamo vivendo!

Chissà se questi pensieri li avranno anche i multimiliardari di Shein, Temu e compagnia bella!


La mia visione era quella di portare bellezza da Cuorematto e dare la possibilità alle persone di mettersi in gioco con workshop e laboratori creativi, purtroppo però tutti gli eventi proposti negli ultimi mesi sono stati dei flop assoluti.

Dal weekend in mezzo alla natura, a Primo, alle serate con l'erborista per finire con il vuoto assoluto per il mio Fuori Tutto.

Anni fa avevo la fila fuori dal negozio e incassavo, in pochi giorni, quello che ora incasso in un mese.


Sono settimane che in negozio entrano pochissime persone e mi chiedo se il motivo sia solo legato alla crisi economica o anche ad altri fattori.


Occorre prenderne atto e chiedersi che fare!



John Travolta che si aggira solitario in un negozio.
Clienti dove siete?

Temo che uno dei tanti problemi sia anche che siamo circondati da troppe cose e riceviamo troppi stimoli.

Abbiamo troppo e nonostante questo, continuano ad aprire centri commerciali e supermercati.

Avete anche voi notato questa cosa?




Mi sto confrontando con tanti colleghi e quello che mi arriva è questo:

I ragazzo di Paccoregalo dicono: "il momento è tragico, ciò che accomuna tutti i piccoli è questo senso di impotenza davanti alla crisi generale. Diventa frustante spendere energie, risorse, arrovellarsi per trovare soluzioni e non vedere uno spiraglio".


Altri colleghe sono per seguire il flusso con tenacia.

Camilla di Coccami e Miranda suggerisce di sciogliere le ostinazioni e adattarsi a ciò ce ci si presenta all'orizzonte, diventare vischiosi come un fluido.


Ma come la mettiamo se all'orizzonte si vedono guerre, crisi economiche e climatiche e violenza?

Dove troviamo le energie per ricaricarci per produrre bellezza da portare nel mondo per combatterne le storture?


Come si potrebbe fare?


Io fortunatamente mi aggrappo ai meravogliosi messagggi delle mie groupie e al fatto che il mondo ha bisogno di bellezza e leggerezza, sopratutto nei periodi bui.


Senza noi artigiani, visionari e creativi il mondo sarebbe veramente squallido e tetro.


Per questo è importante sostenere le micro attività anche con condivisioni e recensioni, non solo con gli acquisti!


Da tutto questo, noi prendiamo la forza per resistere e creare.


Quindi, in definitiva sono tenace o maledettamente ostinata?

Non lo so, sto ancora cercando di capirlo.




Ragazzo che mangia la pizza sul divano e dice: Non loo so.
Dubbio amletico.

Tu cosa pensi al riguardo?

Quando pensi sia tempo di tirare i remi in barca?


Parliamone!


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